Un piano, alcune semplici canzoni e tanta grazia. In estrema sintesi, Children’s Songs.
Tra le opere più intime e rivelatrici di Chick Corea, è forse quella che più di ogni altra mostra il suo lato più puro, essenziale e contemplativo. L’ho ascoltata innumerevoli volte, insieme a My Spanish Heart, e ogni volta mi sorprende per la sua capacità di restare sospesa nel tempo.
Composte tra il 1971 e il 1983, le venti Children’s Songs rappresentano un percorso di ricerca che attraversa più di un decennio di vita artistica. Corea, reduce da esperienze complesse e avventurose con la fusion di Return to Forever, sente il bisogno di tornare alle origini: alla melodia semplice, alla trasparenza del suono, a quella dimensione quasi infantile dell’invenzione che si rinnova a ogni nota.
Dietro la loro apparente semplicità, queste miniature racchiudono un mondo di idee. Ogni brano è costruito con equilibrio assoluto: melodie limpide che scorrono su armonie sottili, ritmi che si intrecciano in un flusso naturale, come se il tempo stesso si fosse fatto musica. È una lezione di economia musicale — nulla è superfluo, nulla manca.
Corea amava dire che la sua ispirazione veniva dal desiderio di “esprimere l’innocenza dell’infanzia attraverso la musica”. E davvero, ascoltando Children’s Songs, sembra di sentire la curiosità e la meraviglia di un bambino che scopre il mondo attraverso il suono.
Il pianoforte diventa una voce semplice e profonda, capace di parlare a tutti. Non ci sono virtuosismi, solo chiarezza, sincerità, gioco. Ma è proprio questa semplicità a rivelare l’immenso talento compositivo di Corea: la capacità di ridurre tutto all’essenza, mantenendo intatto lo stupore.
È un disco che si può ascoltare per ore, come un respiro continuo. Ogni pezzo apre una piccola finestra di luce — un sorriso musicale che rimane impresso nella memoria.
E se poi vuoi ritrovare il lato più giocoso e umano di Chick, guarda questo: lui e Gary Burton che si divertono nell’esecuzione di Armando’s Rumba. Un dialogo perfetto tra pianoforte e vibrafono, pieno di ironia, leggerezza e intesa profonda.
Due giganti che non hanno bisogno di dimostrare nulla — semplicemente condividono la gioia di suonare insieme.
E forse è proprio questa la lezione più bella che Children’s Songs ci lascia: che la musica, quando è sincera, non ha età, non ha confini, non ha bisogno di spiegazioni. Basta ascoltarla, e lasciarsi attraversare.
💬 FAQ
Che cos’è Children’s Songs di Chick Corea?
È una raccolta di venti brevi composizioni per pianoforte scritte tra il 1971 e il 1983, ispirate alla purezza e semplicità dell’infanzia.
Qual è lo stile musicale di Children’s Songs?
Unisce la chiarezza melodica della musica classica con la libertà armonica e improvvisativa del jazz, in un linguaggio intimo e universale.
Cosa rappresenta Children’s Songs nella carriera di Chick Corea?
È una delle opere più personali del pianista, una sorta di ritorno alle origini dopo gli esperimenti elettrici di Return to Forever.
Chi è Gary Burton e perché è legato a Chick Corea?
Gary Burton è un grande vibrafonista jazz. Con Corea ha formato un duo celebre per la sintonia musicale, testimoniata anche da Armando’s Rumba.